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GRAMMATICA DELLA LINGUA VENETA

 

Quanto segue è finalizzato alla comprensione del testo dialettale usato nel sito in funzione della sua pronuncia.
Queste sono delle linee guida che riguardano la zona compresa tra Bassano, alta padovana, Valsugana vicentina e Marostica. La pronuncia può cambiare anche sensibilmente a distanza di pochi chilometri da queste zone come ad esempio Malo, Crespano, Enego, Bassa padovana tutte località ad una ventina di km. da Bassano del Grappa.
La lettura del testo dialettale, contrariamente a quanto si possa pensare, non è difficile: funziona come nella lingua italiana in quanto ogni lettera si legge esattamente come è scritta. Occorrerà, piuttosto, qualche precisazione sulle lettere "e", "l", "o", "s", "x", e "z".
 

BASSANESE

 

DIFFERENZE e ANNOTAZIONI
(in grassetto la grafia e la pronuncia bassanese)

a a Pronuncia uguale all'italiano. E' un suono aperto, non soggetto ad accentazione acuta o grave.    
b Pronuncia uguale all'italiano    
c Il suono della " c " cambia, come in italiano, in funzione della vocale che lo segue. E' duro (can = cane, capèlo = cappello , curame = cuoio, colo = collo,) davanti alle vocali " a ", " o ", " u " ed alla consonante "h", seguita da " e " ed " i " ( cheno = vino, chièto = quieto).

Diventa dolce se anteposto alle vocali " i " ed " e " (ciavàda = fregatura, bòcia = ragazzino, cèsa = chiesa)

 

Per l'accento sulle parole cèsa o chièto prese ad esempio, si vedano le considerazioni sugli accenti di cui alla lettera " e ".
d Pronuncia uguale all'italiano    
e è Si distinguono due diverse " e ", a seconda dell'accentazione, acuta o grave:

è - accento grave. Si pronuncia aperta, come in
pètene = pettine, 

bèo = bello

é - accento acuto. Si pronuncia chiusa, come in
méscola = mestolo, pétoea = escremento

 

Una delle differenze più evidenti nella pronuncia fra bassanese ed altrove nel Veneto è rappresentata dalla lettera " e ". Nel dialetto bassanese, molte " e " sono chiuse e molti termini si pronunciano contrariamente all' italiano: bén = bène; sénpre = sèmpre; pién = pieno.
f èfe Pronuncia uguale all'italiano    
g Come nella " c ", anche nella " g " il suono cambia in funzione della vocale che la segue. E' duro (gaìna = gallina, gosso = gozzo, gusèa = ago, ) davanti ad " a ", " o ", " u " e " h " questa seguita da vocale " e " ed " i ": fighi = fichi; amighe = amiche

Diventa dolce davanti alle vocali "e" e "i": (Gepeto, Gina).

 

La pronuncia dolce della   " g " si trasforma e viene indicata graficamente con la lettera " j " (josa, judizio, justo hanno il loro corrispondente italiano in goccia, giudizio, giusto)
h aca Non esiste come suono a se stante. Interposta fra le lettere " c " " g " e le vocali " i " ed " e " rende un suono gutturale, come in italiano (chèo, chièto, ghénga = marmaglia, ghiringhèla = festa), così come dopo la coppia " sc " davanti alle vocali " e " ed " i " (schèi = soldi)
i i Pronuncia uguale all'italiano    
j i longa Pronuncia difficile da descrivere: è una via di mezzo tra una " i " ed una " g " dolce: jaso, jaséto, . I termini con questa consonante iniziale che ho trovato non sono molti. Sono di più quelli in cui la " j " compare all'interno della parola: mèjo = meglio, ajo = aglio, corajo = coraggio,

 

E' molto usata nel Bassanese, con parole che altrimenti conservano la consonante inziale " g " che la " j " sostituisce. Jaso - giasso = ghiaccio ; jèmo - gèmo = gomitolo ; josa - giossa = goccia.
Sostituisce, quindi, generalmente la " g " dolce, e i gruppi " gli " e " di ": fromajo o formajo= formaggio; ajo = aglio; San Jaco = San Giacomo;
l ele La lettera " l " è quanto di più variabile si trovi nel dialetto veneto.

Per questo non è possibile dare una precisa indicazione sulla sua pronuncia. Nella parlata del Bassanese, comunque, è sempre presente e, di conseguenza, anche nella grafia. In mezzo al termine e seguita o preceduta da consonante è praticamente uguale all'italiano: palco, palpare, alto, slondron, slargare

Davanti alla parola seguita da vocale o in mezzo a due vocali viene sostituita dalla " é ": paéo, coéo, aée, baéa, cavaéo.

Viene abbandonata solo nella formazione del plurale: cavài, pài, bàe, sàe.

 

 

Nella scrittura la " L " viene da alcuni riprodotta tagliata da un trattino a metà altezza (ł - Ł). 

In alcuni casi viene addirittura omessa ad inizio parola: éto = letto, égne = legna.

m ème Pronuncia uguale all'italiano    
n ène Pronuncia uguale all'italiano - La " n " spesso sostituisce la " m " davanti a " b " e " p " contrariamente a quanto avvinene in italiano. Questo avviene per rendere meglio il suono "veneto" delle parole così composte: canpo, conpagnia, ganba, sìnpio.
o ò Si distinguono due diverse " o ", a seconda dell'accentazione, acuta o grave:

ò - accento grave. Si pronuncia aperta,  in tutte le parole tronche che
finiscono con " on ": baeòn = pallone,  
maiòn = maglione, saòn = sapone
 

ó - accento acuto. Si pronuncia chiusa, come in
móeta = molletta, póenta = polenta,  óseo = uccello 

 

Come nel caso della " e ", anche in presenza della " o " si notano molte differenze di pronuncia tra basso-padovano e altrove-padovano: pòco - póco = poco; fògo - fógo = fuoco;
zòca - sóca = ceppo: el me còpa - el me cópa = mi uccide.
p Pronuncia uguale all'italiano    
q cu Pronuncia uguale all'italiano. - Anche in italiano la " q ", che è sempre seguita dalla vocale " u " sembra essere una lettera inutile, in quanto il suono della parola composta è riprodotto identico anche dalla coppia " cu ". Così, a volte, nella scrittura dialettale viene spontaneo scrivere direttamente senza la " q ". Ma non è un problema. Viene invece spontaneo e adottato definitivamente l'uso della sola " q " nelle parole che la prevedono preceduta da " c ": aqua = acqua, con tutti i derivati
r ère Pronuncia uguale all'italiano - In molte parole venete sostituisce le coppie " tr " e " dr ": pièra = pietra; véro = vetro; mare = madre
s èsse E' una lettera che viene pronunciata in molti modi, secondo la sua posizione nella parola:

"s" sorda, quando è ad inizio parola davanti a
vocali (saco, supa, simioto) o
dalle consonanti " c ", " f ", " p " ," q " ," t "
(scaeón, spuare, stropare) o, in
mezzo, preceduta dalle stesse consonanti.

"s" sonora, quando si trovi fra due vocali ( aseo,
buso, baso) o davanti alle consonanti
" b ", " d ", " g ", " l ", " m ", " n ", " v " (sbecà,
sderenà, sgangherà, slondrón,
smaronare, snasare, svéjo).

La " s " sonora sostituisce la lettera " z " posta all'inizio della parola e viene rappresentata con la lettera " x ": xìo = zio, xeta = zeta

 

 

La presenza massiccia della " s " sonora nella parlata bassanese fà sorgere il problema di sostituirla con un altro segno alfabetico, la " x ", per rendere il suono in modo che graficamente non sia confondibile con altri. Gli esempi alla lettera " x ".

C'è, unico caso di doppia nel dialetto veneto, anche la doppia " s ", che si scrive quando si tratti di " s " sorda posta tra due vocali: sgussa = buccia; musso = asino; passàjo = passaggio; russe o russare = rovi; bissa = biscia, ecc.

t Pronuncia uguale all'italiano    
u u Pronuncia uguale all'italiano    
v Pronuncia uguale all'italiano
x ics Si pronuncia come    " s " sonora ed è molto presente nel dialetto bassanese. Nella scrittura viene a volte erroneamente sostituita dalla lettera "z". E' un errore in quanto il suono " z " pronunciato come in italiano non esiste nel dialetto bassanese, infatti è detta anche " z " sorda.

 

Quello della " x " è un problema discusso da tempo. In alcune zone del Veneto questa è rappresentata graficamente e pronunciata come la lettera " z " in italiano.

Nel bassanese, quando le parole si devono pronunciare con " s " sonora  viene graficamente resa con " x ": xe - ze = egli è; xio - zio = zio; xoeare = volare, altrimenti confondibili con "se - se = se" e "sio - sio = siete?" e soeare=solare.

Perciò occorre utilizzare la " x "
1 - come " s " sonora tutte le volte che i termini in cui questa
compare potrebbero essere confusi, nello scritto, con altri di
diverso significato (xoeare  = volare confondibile con
soeare
- solare = solare; xena - zena = ascella confondibile con
sena
- sena = scena o cena.
2 - in tutte le parole che iniziano con " s " sonora seguita da vocale:
xugo
= gioco, xénocio = ginocchio, xénte = gente. In sostituzione della "z" usata altrove per ottenere lo
stesso suono.

z zéta

Non esiste il suono della " z " come in italiano nel dialetto veneto bassanese. 

 

Questa viene sostituita in due modi: con la " s " sorda:

sùcaro = zucchero; pósso = pozzo. 

In altri casi si sostituisce con la " s " sonora e viene rappresentata graficamente con la lettera " x ": 

xìo = zio, 

xéta = zeta